breve pensiero
Dal momento in cui ci si affaccia alla realtà, non si può fare a meno di sentirsi inopportuni o disomogenei ma onesti, sia intellettualmente che con sé stessi.
Sia chiaro non lo dico per poter instillare altri concetti che di questi tempi pullulano nelle menti di tutti e anche degli ultimi affacciatisi, bensì un avvertimento: come potremmo liberamente concepire altri orizzonti?
Fermiamoci a riflettere, vi/ci esorto a ponderare altre opzioni forse meno caute ma sicuramente non colorite, forse meno salubri ma di certo quando ci si guarda indietro e si vede nei passi fatti.
Stare seduti qui non è la soluzione incontrastata da seguire ossessivamente ma nemmeno il passaggio per un altrove meglio arredato.
Forse non basta ma non vorrei fraintendere le ripetizioni nel discorso.
Solo questo. Grazie per l'attenzione.