[4] La grave emergenza sanitaria viene utilizzata strumentalmente per perseguire strategie politiche ormai consolidate che portano a città domesticate, popolate da consumatori zombie. In questo ultimo anno abbiamo perso persone care, hanno chiuso posti che amavamo, altri sono in seria difficoltà. Cosa rimarrà? Cosa vogliamo che rimanga?
La cultura, specie quella spontanea e dal basso, non è una vittima sacrificabile sull'altare della produttività: è il fermento delle nostre giornate, è il carburante dei nostri progetti. Ancora una volta l'aspetto economico prende il sopravvento. Tutti questi posti che muoiono non sono una fatalità, ricordiamocelo in questo nuovo anno di lotte che ci aspetta.