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"Per sentirsi sicuro in uno strano mondo in cui tanto le *liaison* quanto la solitudine sono prodotti dei mezzi di trasporto, il passeggero abituale deve adottare una nuova serie di credenze e di aspettative. 'Incontrarsi' significa per lui essere collegati dai veicoli... Non ha più fede nel potere politico delle gambe e della lingua. Di conseguenza non vuol essere maggiormente libero come cittadino, ma essere meglio servito come cliente. Non tiene alla propria libertà di muoversi e di parlare alla gente, ma al suo diritto di essere caricato e di essere informato dai *media*."
Ivan Illich, *Elogio della bicicletta*, trad. it. Ettore Capriolo, Bollati Boringhieri 2006 [ed. or. *Energie et équité*, 1973], p. 30