Oggi, come ogni giorno, passo la festa della liberazione da solo, camminando vicino al mare, maledicendo i porci che vorrebbero svuotare di senso questa giornata. E conviene riflettere anche sulla morte, questa cosa così umana, ché molti l'hanno vista in faccia anzitempo in nome del loro ideale di libertà, contro l'oppressore fascista.
Onoriamo dunque anche quel coraggio, che non li ha fatti ritirare indietro, quando i fucili brillavano i loro colpi e di fronte all'aquila imperiale delle divise i partigiani rispondevano con un dignitosissimo sputo, avviandosi verso l'abisso senza ritorno. Sappiamo più sentire nel petto una simile fiamma? Saremmo capaci di guardare negli occhi i nostri assassini?
Su questo, oltre che sulla gioia di questa giornata, conviene meditare.
ORA E SEMPRE
RESISTENZA!