Abbiamo urgente bisogno di giornalismo scientifico. Un giornalismo scomodo, indipendente, che non si limiti all’ingenua fascinazione per la scienza, ma che sia in grado di “fare le pulci” agli scienziati e ai loro studi ponendo domande, analizzando i dati, scavando in certe strutture di potere ancora troppo distanti dagli occhi della gente.
Occorre guardare alle persone che si occupano di scienza così come si guarda ai politici, passando al setaccio flussi di denaro, rapporti professionali, conflitti d’interesse, ma soprattutto prestando attenzione a fenomeni di esclusione sulla base di fattori come sesso, opinioni politiche, convinzioni religiose.