Un’ultima nota:
Siamo solo carne per la cultura italiana, che non ha mai smesso di decidere dall’alto cosa fare e cosa mutilare nel corpo altrui. Ogni volta che vedo “trans ucciso” invece di, chessò, “ragazza uccisa”, so immediatamente che chi scrive ha deciso di fare la caricatura di un cadavere, vite già strappate e poi di più cancellate da chi si è preso il dovere nella comunità di portare testimonianza.