Il 18 gennaio 1943 le SS entrarono nel ghetto di Varsavia (dove si ammassavano circa 70.000 ebrei sopravvissuti alla deportazione a Treblinka) con l'intenzione di deportare altre 8000 persone. I tedeschi riuscirono a rastrellare circa 6000 persone ma poi un gruppo di combattenti della ZOB (resistenza ebraica), in possesso di armi precedentemente contrabbandate nel ghetto, fece fuoco contro gli aguzzini, causando loro alcune perdite. La reazione delle SS nei quattro giorni successivi condusse all'uccisione indiscriminata di un migliaio di persone nel ghetto, ma di fronte all'inattesa e tenace resistenza per i due mesi successivi non furono possibili altre "selezioni" nel ghetto. Himmler il 1º febbraio 1943 ordinó di distruggere il ghetto di Varsavia dopo aver trasferito gli abitanti al campo di concentramento