[2] Dall'episodio delle mangiatrici di banane, a un certo modo di discutere di cultura dello stupro, fino al sex work, la sessuofobia continua a filtrare il nostro modo di giudicare eventi, fenomeni e azioni altrui.
Io non so quante persone abbiano il bisogno di sentirselo dire, ma credere che ciò che ha a che fare col sesso sia sporco, disdicevole, volgare, indegno, rimproverabile, lesivo della propria persona, è un credere sessuofobico. E quando questa sessuofobia si cala nelle questioni queer e di genere, diventa ancora più evidente. Dallo #slutshaming per la condotta sessuale al paternalismo permeante i discorsi sulla #prevenzione delle #IST, questa è sessuofobia. [segue]