Entro la scorsa estate, le proteste contro la guerra avevano acquisito un carattere clandestino: graffiti (che di solito vengono cancellati entro un giorno), volantini anonimi o incendi dolosi di istituzioni statali (principalmente uffici di registrazione e arruolamento militare). Quest’ultima forma è diventata piuttosto diffusa: a oggi, settantasette azioni di questo tipo sono note in tutto il paese, da Kaliningrad a Vladivostok.
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