(...) Le informazioni sensibili verrebbero accentrate tutte in un unico posto, rendendo la vita di hacker e governi molto più semplice: è infatti da anni che i primi sottraggono dati sanitari per rivenderli su internet, mentre i secondi potrebbero comprendere con più facilità quando vengono eseguite procedure ritenute illegali (come gli aborti in Polonia).
L'ente governativo può poi condividere i dati sanitari con terzi, se a fini di ricerca. Questo permette ad aziende come Google di impadronirsi di tali dati (in quanto investono anche in campo medico) e, una volta nelle loro sedi, non sarebbero più tutelati dalle leggi europee