Dopo 74 giorni di sciopero della fame, la vita del prigioniero palestinese #KhaderAdnan è in grave pericolo. 1
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"Lunedì il tribunale militare di #Samaria ha rinviato a giovedì prossimo la decisione sulla richiesta di rilascio su cauzione del detenuto #KhaderAdnan, 45 anni, in sciopero della fame da 74 giorni, ovvero fino alla presentazione di una relazione che riassuma le condizioni di salute del detenuto, nonostante la gravità delle stesse.
Adnan, una laurea in economia, sposato, padre di 9 figli, è stato arrestato 12 volte finora e ha trascorso un totale di circa 8 anni di detenzione, per la maggior parte in detenzione amministrativa.
Questa è la quinta volta che Adnan da vita ad uno sciopero della fame.
In passato, la protesta era stata portate avanti durante i suoi arresti in detenzione amministrativa. 2
Questa volta l'arresto di Adnan non è amministrativo ma accompagnato da un atto d'accusa, ma secondo il detenuto si tratta di un atto d'accusa infondato volto a prevenire le critiche contro i suoi frequenti arresti amministrativi. Nonostante le sue gravi condizioni di salute in seguito al prolungato sciopero della fame, Adnan rifiuta di farsi esaminare dall'equipe medica di Shavas, che ha redatto il rapporto sulle sue condizioni mediche senza una visita. 3
“L'accusa gli contesta due capi d'imputazione”, spiega Jamil Khatib, avvocato di Adnan.
“Il primo è l'appartenenza a un'organizzazione illegale, cioè la Jihad islamica.
Questa accusa non si basa su alcuna prova o sulla confessione del prigioniero, ma su testimonianze di persone, alcune delle quali non lo conoscono nemmeno, che hanno solo detto di "sapere" che Khader Adnan è un membro della Jihad islamica.
La seconda accusa è istigazione, a seguito di report dell'unità informatica riguardanti post di Adnan pubblicati sui social media”. Le ripetute richieste di trasferire Adnan in ospedale a causa delle sue condizioni di salute sono state finora respinte, ed è tuttora ricoverato nella clinica del carcere di #Ramla.
A Randa Adnan, sua moglie, viene impedito di fargli visita durante tutto il ricovero. 4
“Secondo quanto ci ha detto l'avvocato, Khader è sdraiato sul letto, non si muove, il suo corpo è giallo, non riesce a reggersi in piedi, parla a malapena. Questo non è il suo primo sciopero della fame, ma questo è il più lungo. Il suo primo digiuno nel 2011 era durato 67 giorni, ma poi, il giorno 55, gli erano state somministrate 2 pillole di calcio e potassio. Oggi è in sciopero da 74 giorni senza niente, tranne l'acqua, allora aveva 30anni, oggi è vicino ai 50, si è anche sottoposto ad interventi chirurgici dopo gli scioperi precedenti. Le sue condizioni sono davvero difficili”. 5
Domenica, l'organizzazione dei prigionieri ha annunciato che Adnan ha raggiunto uno stadio molto pericoloso ed è in immediato pericolo di morte.
L'organizzazione ha persino invitato tutte le autorità competenti, a livello nazionale ed internazionale, e le organizzazioni per i diritti umani, “ad intervenire per salvare la vita di Adnan prima che sia troppo tardi”. 6
Secondo Randa Adnan, molti funzionari hanno cercato di visitare il marito per verificare le sue condizioni, ma il servizio carcerario non lo ha consentito. “I medici per i diritti umani cercano di contattarlo, ma finora il servizio carcerario si rifiuta di farli entrare.
A meno che Adnan non accetti di fare delle visite mediche con loro, e lui si rifiuta di farlo perché sostiene che le informazioni sanitarie sarebbero più utile alle autorità israeliane, perché conoscendo la sua condizione potranno agire di conseguenza”.
A inizio settimana sui social si erano diffuse voci sulla morte di Adnan in seguito al prolungato sciopero della fame, e la bufera che la notizia ha provocato si è placata solo dopo che la notizia è stata smentita da fonti autorevoli. 7
“La vita di Khader Adnan è molto importante per la gente palestinese, la falsa notizia sulla sua morte ha causato una grande tempesta”, dice sua moglie Randa, “non siamo sorpresi da questa notizia, ci siamo abituati.
L'occupazione cerca di preparare la popolazione palestinese a ciò che potrebbe accadere, questo è ciò che credo.
Nonostante la sua difficile situazione, finora ha rifiutato qualsiasi tipo di trattativa e chiede il suo rilascio immediato.
Sono molto preoccupata per la sua vita e il mio cuore quasi si ferma ogni volta che squilla il telefono, sappiamo che da un momento all'altro potremmo essere informati della sua morte”. 8
“Il mio timore è che l'occupazione ne approfitti per distrarre l'attenzione pubblica su altre questioni, come i martiri e gli eventi alla moschea di Al-Aqsa, le difficili condizioni di salute del prigioniero Walid Deka e altro ancora.
Temo anche che l'occupazione possa arrivare alla conclusione che, poiché ci sono stati prigionieri che sono rimasti in sciopero della fame per più di 100 giorni, la vita di Khader non sia in pericolo”." 9