"Tribunale israeliano ordina lo sgombero di un villaggio beduino per edificare un nuovo quartiere ebraico."1
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"Un tribunale israeliano ha ordinato l'evacuazione di circa 550 residenti di un villaggio beduino non riconosciuto nel sud di #Israele, per poter costruire un nuovo quartiere per la città di #Dimona.
All'inizio di questa settimana, la Corte Magistrale di #BeerSheva ha accolto le richieste dell'#IsraelLandAuthority, imponendo ai residenti del villaggio beduino non riconosciuto di #RasJrabah di andarsene entro marzo 2024.
Basandosi su foto aeree e altre prove, il giudice Menachem Shahak ha respinto le affermazioni degli abitanti del villaggio che sostengono di aver vissuto nell'area fin dalla Palestina del Mandato Britannico. Shahak ha affermato che le prove presentate in tribunale dimostrano che l'area è stata abitata per la prima volta solo negli anni '70.2
Ha inoltre ordinato agli abitanti del villaggio di pagare 117.000 shekel [ 28.650 € NdR.] di spese legali.
Gli avvocati dei villaggio, tutti di #AdalahCenter, ong per i diritti delle minoranze arabe in #Israele, hanno dichiarato che si appelleranno al tribunale distrettuale.
L'Israel Land Authority (ILA) ha tentato di evacuare il villaggio per la prima volta 30 anni fa.
L'attuale causa era stata intentata dall'ILA per l'intenzione della municipalità di Dimona di costruire, dove ora sorge il villaggio, un nuovo quartiere che dovrebbe contare circa 11.000 unità abitative su circa 1.000 ettari, con metà dell'area destinata a essere edificata. 3
Gli abitanti del villaggio hanno chiesto di essere integrati nel nuovo quartiere in un complesso rurale adatto al loro stile di vita. Il giudice ha respinto la richiesta sostenendo di non poter intervenire perché solo l'Autorità beduina è autorizzata a offrire loro soluzioni.
Il giudice ha anche respinto le accuse di segregazione razziale dei residenti e ha affermato che ognuno degli sfollati avrà il diritto di acquistare terreni e unità abitative nel nuovo quartiere.
Tuttavia, la questione è irrilevante per una comunità i cui membri non hanno la possibilità economica di farlo e che intendono continuare a vivere insieme. 4
L'Autorità per gli insediamenti beduini ha offerto agli abitanti del villaggio un risarcimento per il loro sfratto con lotti di 500 m² nelle città di #QasrAlSir che i residenti hanno rifiutato perché queste terre sono oggetto di una disputa sulla proprietà.
L'autorità ha anche proposto di trasferirli nella città di #Arara, nel #Negev, ma anche questa proposta è stata respinta perché potrebbe danneggiare il tessuto sociale del villaggio.
“Ci trasferiranno in un luogo a cui non siamo abituati e allora inizieranno i problemi”, aveva dichiarato l'anno scorso ad Haaretz il residente di Ras Jrabah, Ibrahim Al Hawashleh.
“Molti beduini che si sono trasferiti in altre città si sono degradati nella criminalità”. 5
“Qui non ci sono crimini, violenza o droga”, aveva aggiunto Ibrahim.
“Non permetteremo che cambino le nostre vite e la nostra cultura. Resteremo ad allevare animali e a guadagnarci da vivere con gli animali. È così che siamo stati cresciuti. Siamo beduini e figli di beduini”.
Freij Al Hawashleh, uno degli anziani di Ras Jrabah, aveva anche affermato che “per tutta la vita abbiamo aiutato la gente di Dimona e abbiamo avuto un buon rapporto.
Abbiamo fornito loro l'acqua del pozzo, il latte di capra, hanno comprato zucchero e the da noi e hanno ricevuto qualsiasi aiuto volessero.
Cosa è successo adesso che vogliono ospitare persone a nostre spese?”.
“Vogliono prendere la nostra terra e umiliarci e si aspettano che stiamo in silenzio, ma noi resteremo qui e moriremo qui”, aveva aggiunto. 6
#AdalahCenter ha dichiarato che la sentenza è “una fotografia di come il regime fondiario israeliano e i procedimenti legali che lo istituiscono, creino un sistema metodico di segregazione razziale che equivale al crimine di #apartheid secondo il diritto internazionale”.
Adalah ha inoltre affermato che, come nei casi di altri villaggi beduini sfollati, come quelli di #UmmAlHiran nel Negev, “la sentenza dimostra chiaramente che i diritti protetti dalle Leggi fondamentali di #Israele non sono sufficienti a difendere i diritti costituzionali dei palestinesi, o a sanare i principi razzisti alla base della politica di insediamento di Israele”." 7