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"Il ministro della Sicurezza nazionale non è il padre dell' israeliano. Semmai sarebbe più corretto dire che ne è il figlio.
Dal modo in cui pensa, parla e agisce, è evidente che la lingua dell'apartheid è la sua lingua madre.

Non ne conosce altre.
È stato nutrito con la supremazia ebraica e oggi, in età adulta, ne incarna la visione del mondo.

Mi dispiace Itamar, ma questa è la realtà. ⬇2

Questa settimana, mercoledì, il ministro è stato ospite di e, come esponente della supremazia ebraica, ha colto l'occasione per diffondere il suo morbo.

“Il mio diritto e quello di mia moglie e dei miei figli di percorrere le strade della Giudea e della Samaria è più importante della libertà di movimento degli arabi”, ha detto.

Poi si è rivolto al giornalista e ha aggiunto: “Scusa Muhammad, ma questa è la realtà, questa è la verità. Il mio diritto alla vita viene prima della libertà di movimento”. ⬇3

L'ondata kahanista che ha investito è torbida, brutta e minacciosa.

Ma proprio per la sua visibile crudezza, sempre più israeliani si stanno svegliando e vedono il collegamento diretto tra l'impresa di insediamento, il concetto di supremazia ebraica e il colpo di Stato giudiziario.

Per decenni hanno potuto fingere che la democrazia israeliana fosse solida anche con l'occupazione, ma ora la consapevolezza sta rapidamente emergendo: l'una non può convivere con l'altra. ⬇4

“La protesta sta arrivando alle radici del colpo di Stato”: questo lo slogan veicolato dai leader della protesta, che invitava a manifestare davanti alla casa di Ben-Gvir, nell'insediamento di , questa mattina alle 11.

Ben-Gvir è effettivamente uno dei principali motori del colpo di Stato del governo, ma ce n'è anche un altro, molto importante: gli insediamenti, la loro espansione, il loro mantenimento e la volontà di annettere questi e tutti i territori occupati, senza concedere la cittadinanza israeliana ai milioni di palestinesi che vi abitano. ⬇5

Il risveglio da questo collegamento è doloroso ma necessario.

Inizialmente il movimento di protesta ha cercato di rimanere separato dalla lotta contro l'occupazione e il diritto all'autodeterminazione palestinese, ma ora i suoi leader stanno iniziando a capire che le due cose sono inseparabili.

Il colpo di Stato giudiziario è essenziale per il processo di ancoraggio dell'apartheid e di rafforzamento della supremazia ebraica.

Se la protesta raggiungerà le fonti del colpo di Stato, allora la nostra speranza non è ancora perduta."🔚6