wumingfoundation.com/giap/2019 Da leggere con attenzione e mettere in pratica. Noi abbiamo imparato che non bisogna perdere tempo nelle discussioni. Ci siamo sentiti emotivamente coinvolti quando si è citato il caso delle social-star scientiste alla Burioni che "blastano" come bulletti a scuola, con il plauso di coloro che sono o ambiscono a essere un'élite. A noi è toccata l'umiliazione via social da parte di Paolo Attivissimo, Burioni e altri debunker per la difesa di un libro manifestamente non scientifico sulla Salute Mentale (che, guarda a caso, auspica che buone pratiche di vita portino alla diminuzione farmacologica). Ci hanno preso per il culo attaccandosi anche a nostri errori di battitura, agli strafalcioni. Insomma, un rissa tutti contro tre. Il massimo poi l'ha raggiunto sto stronzo in foto. Ma sono "popolari".

La macchina del tempo ti riporta ai tempi della scuola. Cosa rispondono le e gli utenti della Salute Mentale immedesimandosi in questa fantasia: "Volo nel tempo e arrivo negli anni Ottanta. È un’era diversa, ma ecco che sono tornato teenager. L’est è il blocco della Russia, ovvero l’impero del male, il papa polacco è distante anni luce dalla realtà delle nostre strade... Mille tabù ci legano le coscienze e le azioni... La vita è nera o bianca, per noi ... Dio, spiegami perché la gioventù spreca il proprio tempo. Ho ancora oggi l’incubo della scuola dei miei diciotto anni, gabbie mentali calate sul nostro ardore... No, grazie, ritorno alla mia età, consapevole. Baci. Baci" - Max

La macchina del tempo ti riporta ai tempi della scuola. Cosa rispondono le e gli utenti della Salute Mentale immedesimandosi in questa fantasia. "Sto tornando indietro... In un mondo che non mi vuole, in un mondo fatto di bugie, di pianti e ansia, tanta ansia. Guardo i miei compagni, sono allegri, chiassosi... Io no. Cerco disperatamente un modo per non farmi notare... Non è un bel viaggio, mi si aprono scenari di solitudine, di abbandono, ma come diceva mia madre: “Sei capace di fare solo la vittima!”. Basta! Torno al presente, un presente che non è troppo diverso, ma che sembra volere le mie scelte, le mie decisioni, in due parole: me stessa. Guardando il passato quella ragazza che “non era in grado di studiare” è cresciuta, ha vissuto sempre su un filo di lana, ma è cresciuta" - Aizi

Dal cellulare in poi

Il futuro ci ha inghiottito
ci ha reso inermi
con un cellulare in mano
a digitare pensieri
senza sapere che a fianco qualcuno muore
qualcuno sta male
qualcuno si è perduto
e non sa tornare
Il futuro è qui
senza che
si possa fare nulla
senza pesci da mangiare
con la plastica nella bocca
con sigarette da masticare
e puzza da morire
Ogni angolo di strada
ogni pezzo di terra acido
ogni occhio che non vede
e non s'illumina
Il futuro ci ha spezzato
la maestra è all'antica
il genitore indifferente
la stupidità non è lontana
ed il giovane che vaga
Il futuro dei perfetti
dei signori che non hanno
il bisogno di sognare
tanto tutto ormai è fatto
La storia è andata a male
come frutta inacidita
come nulla è come prima
come fine è già finita.

Marcella Colaci, utente della Salute Mentale di Bologna

Poesia di Matteo Bosinelli, utente della Salute Mentale di Bologna:

- A un avvocato

"Tu sarai anche intelligente,
però sei uno stupido."

Riflessioni di un utente dei Servizi di Salute Mentale. Il "matto" è spesso una persona in cui è connaturato l'odio per il potere. Contro il quale protesta incessantemente: "Si narra e si racconta spesso per esorcizzare paure recondite... Fantasmi e spettri del passato fanno capolino e hanno le vesti, in taluni casi, di persone che ricoprono ruoli di ‘potere’. Incidenti di percorso che ci hanno coinvolto nella vita, lasciano un solco indelebile, profondo della esperienza vissuta, relegandoci alla pura impotenza... Messi alle strette, anche in momenti di poca lucidità, ci viene chiesto di ‘scegliere’... Ma con che coraggio si fanno certe domande se la decisione è già stata presa?" Paolo Sanzani sulla rivista IL FARO realizzata dagli utenti della Salute Mentale di Bologna

Riflessioni di un utente dei Servizi di Salute Mentale: "Il paziente rivolge spesso domande di natura esistenziale al medico psichiatra, il quale, non avendo tempo e voglia di rispondere o non essendo preparato in filosofia, lo liquida con un aumento di farmaci contro l’angoscia. Va da sé che probabilmente il CSM non è il luogo ideale per rivolgere tali domande." Paolo Sanzani sulla rivista IL FARO realizzata dagli utenti della Salute Mentale di Bologna

"ESISTERE - Come in una immagine scolpita da Alberto Giacometti, dove il corpo non è stagliato nello spazio/ tempo in maniera netta, la condizione di disagio mentale può prendere spunto da tale icona... Ci siamo perché esistono gli altri attorno a noi.... Questo esserci rappresenta una sorta di logorio, sia fisico che mentale. Esistere, e comprovare tale esistenza, necessita il non richiudersi in recinti di sicurezza, dove il mondo è chiuso nel proprio mondo." Paolo Sanzani, utente della Salute Mentale su IL FARO, periodico fatto da utenti.

Finché si tratta di celebrare Basaglia, che ha raccolto una vittoria culturale e politica, siamo tutti d'accordo. Ma se si auspica per gli utenti un futuro privo di psicofarmaci si apre una polemica che è alimentata da quello stesso potere che Basaglia combatteva. E così succede che un gruppo di scientisti con un libro in uscita (D'Amico, Bressanini, Burioni) insieme a un gruppo di compiacenti debunker ridicolizzino su twitter un libro (senza averlo letto) prodotto da un'esperienza delle associazioni dei familiari e utenti della Salute Mentale che hanno affiancato alle psicoterapie e agli psicofarmaci una alimentazione corretta, permettendo così di migliorare il quadro clinico e (attenzione!) diminuire la somministrazione degli psicofarmaci. Apriti cielo. Poi ci sono le merde come quella in foto ma è un'altra storia.

"Perché a nessun ‘malato psichico’ passa mai per la testa di cercare di convincerti a essere come lui? Essere come lui, e vedere il mondo come lo vede lui. E non ti chiederà mai di reagire al mondo come fa lui. Invece noi glielo chiediamo continuamente. A scuola, a casa, in famiglia o in chi eroga la riabilitazione psichiatrica e poi - che so - ovunque va, implicitamente o esplicitamente chiunque si rivolga a lui glielo chiede sempre, di continuo. Glielo si chiede direttamente o indirettamente e chi ruota intorno alla sua vita ha sempre la speranza che un giorno possa normalizzarsi o che qualcuno riesca a normalizzarlo. Secondo me sotto sotto chi soffre di psicosi pensa di noi , cosiddetti ‘normali’, che siamo, proprio per questo fatto, degli incurabili ossessivi..." Mariangela Pezone su "IL FARO" periodico degli utenti psic.

"È chiaro che si ironizza spesso e solo sul paziente psichiatrico, che viene visto non come sofferente, ma come colui che non vuole adeguarsi alle regole del mondo... Quindi non viene rispettato, anzi è spesso deriso, mentre non viene mai deriso il bambino affetto da un problema pediatrico, né il malato di Alzheimer, né l’oncologico." Mariangela Pezone su Il Faro, periodico degli utenti della Salute Mentale.

Marie Françoise Delatour, presidente CUFO (Comitato Utenti Familiari Operatori della Salute Mentale a Bologna): "Chi ha disturbi mentali è invisibile. È invisibile perché si rintana nel buio di una stanza, perché non ha il coraggio di chiedere aiuto. Bisogna mettere in rete gli operatori, le famiglie, i singoli utenti, le realtà disposte a dialogare sul tema. L'obiettivo deve essere quello di recuperare alla vita attiva chi è fragile e nascosto."

Dario Bressanini ha rotto il cazzo. È uscito un libro frutto di una ricerca dal basso di associazioni di familiari e utenti della salute mentale di che hanno trovato giovamento nell'alimentarsi seguendo alcuni criteri. Questo ha determinato la diminuzione del carico farmacologico e in alcuni casi l'annullamento dei farmaci ipnoinduttori. Sotto controllo medico. Esce l'intervista su La Stampa e questo nerd lancia uno shitstorm in 140 caratteri su twitter denunciando che non è uno studio scientifico. Seguono offese nei confronti delle associazioni dei familiari e dei malati da parte dei follower/seguaci. È evidente che il ricercatore di chimica, divulgatore, influencer Bressanini non capisca una fava di psichiatria e del concetto di recovery, ma andarci così pesante su twitter, in modo insistente, è veramente da infame.

TSO: da Trattamento Sanitario Obbligatorio a Ti Seguo Ora. È l'intuizione di Giovanni Romagnani, utente del DSM e pensatore critico della salute mentale. Con questo acronimo rivisto e corretto suggerisce di porre più attenzione sulla qualità dei rapporti fra operatori e utenti prima di arrivare ai drammatici trattamenti delle fasi acute. Il rischio più grave è quello della cronicizzazione del disturbo mentale, che rende ogni tentativo di recupero più difficile.

Giovanni Romagnani, vice presidente dell'associazione di utenti del Dipartimento di Salute Mentale di "Nessuno Resti Indietro", è una delle voci più autorevoli a fra le persone con disturbi mentali. Con forza di volontà e intelligenza si può guarire, ama ripetere. Quello della fragilità mentale è un complesso viaggio interiore, e Giovanni lo dimostra con la sua continua ricerca nell'ambito della spiritualità. È necessaria un'autodeterminazione della persona con disturbi che escluda sempre più le intermediazioni. "Vogliamo un inserimento nella società che ci permetta di essere incisivi". E per consentirlo bisogna riconoscere dignità e difficoltà, come quella della minore resistenza agli stress. Ricordando sempre che la relazione con chi soffre è cura.

Siamo una redazione di 3 pazienti psichiatrici auto-coordinati, senza intermediazioni o indicazioni esterne. Il nostro obiettivo è informare cittadine e cittadini in generale, e poi utenti, operatori, familiari della Salute Mentale su ciò che succede in questo ambito nel territorio di Bologna e provincia. Lo facciamo attraverso articoli di approfondimento, interviste a tema, racconti di vita, inviti a eventi e convegni sull'argomento.

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