@fedifaschifo non c'è alcuna tensione tra le istanze italofone. Anzi, c'è un discreto livello di collaborazione, alcuni progetti in comune, persino. A parte l'istanza uno che si ritiene in qualche modo superiore, o "prima", ma che comunque mi pare ormai roba trita e di cui non vale veramente la pena scrivere ancora. Queste sono informazioni che avresti ottenuto facilmente se ti fosse interessato davvero capire, invece di fare il fenomeno. Ma immagino che non avresti avuto questo livello di attenzione @Marco_DA_DiSera
@hugh @Earth2Ben @breadandcircuses Yep, definitely true in these lands now called Australia. #Sydney used to enjoy the 2nd most extensive tram network in the Commonwealth (after London), with a daily usage exceeding the population of the city (i.e. an average of more than 1 tram trip per Sydneysider per day). It was completely dismantled in the 1960s after the government brought in (pro-car) urban planning consultants from the US and amidst an intense #propaganda campaign demonising trams run by the auto industry. Of course, 40-50 years later, Sydney began rebuilding a far smaller light rail network at immense cost.
And as for #Aotearoa, you guys have the 3rd-highest rate of car ownership in the world. The decline of public transport investment/use in Auckland in the 50s/60s was some of the fastest seen anywhere. Here's an official NZ govt website using 'US-style' pro-car propaganda to justify the relative underinvestment in public transport: https://teara.govt.nz/en/cars-and-the-motor-industry/page-1.
Or look at laws around parking requirements for new buildings. Or at the proliferation of public-private partnerships to build new motorways. Or at the relative spending on roads vs public transport systems. Or at the heavy promotion of helmets (which shift focus from structural/design choices and onto individual behaviour).
If you're wondering how putting the oil and gas guy in charge of COP28 is going.
Guardian: "Cop28 president says there is ‘no science’ behind demands for phase-out of fossil fuels
Exclusive: UAE’s Sultan Al Jaber says phase-out of coal, oil and gas would take world ‘back into caves’"
#COP28 #climate #fossilfuels https://www.theguardian.com/environment/2023/dec/03/back-into-caves-cop28-president-dismisses-phase-out-of-fossil-fuels
Il Fediverso è divertente e non ci si annoia mai.
Oggi ho scoperto che esiste un account che redige pagelle alle istanze e, come spesso purtroppo succede in Italia, si prende molto sul serio, aprendo l'inevitabile blog.
Ora a leggere questo: https://ilfediversofaschifo.wordpress.com/2023/12/01/fediverso-o-feduguale-il-settarismo-come-peccato-originale-del-fediverso-italiano/
un po' ci si innervosisce, un po' vien da ridere.
Al fondo il tema più pressante sembrerebbe che le istanze antifasciste e antirazziste non pensano allə poverə liberal e destrorsə che non si sentono benvenutə su Mastodon...
Secondo me un giovane vecchio che metta su un'istanza per lə follower della meloni, di calenda o di qualunque altra meritoria figura dello squallido panorama politico italiano, si trova, tranquillo @fedifaschifo
In my town, there is a medieval hospital—not for treating the sick, but for housing the indigent.
It was built in the 15th century and it still serves to house the poor. A wealthy merchant endowed it.
I don’t know why he did it, though. Maybe he was motivated by genuine concern for the poor. Maybe he was hoping to save his immortal soul through charitable works. Maybe he wanted to impress a romantic interest or embarrass a rival merchant. Maybe it was a combination of these things or something else entirely.
Human motivation is, despite what you’ve undoubtedly heard, enormously complex, multifaceted, and often very opaque (even for ourselves and our own motivation).
The fact remains that this merchant did something I’ve been told is impossible, could never happen: he did something for nothing.
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De 130 modige bilmekanikerne ved Tesla-verkstedene i Sverige streiker for tariffavtale, og de har vår fulle støtte! ✊
Dette er en grunnleggende viktig streik for oss alle. Om Tesla får operere uten tariffavtaler, åpner det for at andre internasjonale selskaper kan underminere den nordiske modellen, også i andre bransjer.
Teslas ledelse må snarest ta til fornuft og møte de streikende i reelle forhandlinger.
Les hele den vedtatte støtteuttalelsen: https://lo-oslo.no/uttalelser/2023-11-27-streiken-ved-tesla-verkstedene-i-sverige/
Dalla tragedia di Giulia è emersa con forza la figura della sorella Elena,capace di fare qualcosa che raramente si vede e mai si può pretendere dalla famiglia di una vittima di femminicidio:la consapevolezza del momento e del suo ruolo,la straordinaria capacità di utilizzare esattamente le parole giuste per questo momento storico, con un’intelligenza e una sensibilità a cui non siamo abituati in questa deriva dilagante di analfabeti affettivi e sessismo istituzionalizzato
Nell'ora precedente il ridicolo minuto di silenzio voluto dal ridicolo ministro per Cecchettin, abbiamo provato a ricostruire un po' in classe il contesto generale in cui fatti di questo tipo nascono e si sviluppano.
Una ragazza ci ha raccontato un'esperienza che mi ha colpito molto e a fatica, lì per lì, sono riuscito a contenermi.
Dopo la morte di Giulia, i genitori hanno cominciato a farle dei discorsi del tipo "se ti fidanzi stai attenta", oppure "se alza le mani, ce lo devi dire subito" ecc.
Ieri, per caso, ha ascoltato di nascosto sua madre parlare al telefono, sentendole dire che a sua figlia ha "insegnato ad avere paura del mondo". Sentita questa frase, la ragazza è scoppiata a piangere.
Non so se esistano immagini più vivide del fallimento di questa società ormai al capolinea.
Parla di “cultura dello stupro” e chiede di non definire l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin come un «mostro» perché «un mostro è un'eccezione»
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https://www.ilpost.it/2023/11/20/elena-cecchettin-lettera-bruciate-tutto-femminicidio/
La sorella di una vittima di violenza ci spiega che i violenti non sono la parte malata della società da trattare come mostri, ma una parte di una società malata, che possiamo aiutare a guarire da certe convinzioni violente, diffuse e pericolose. E subito scatta l'ora d'odio nel dibattito pubblico.