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Manifesto del gruppo di gestione del Nodo Mastodon Bida.im

Italiano

Chi siamo

Siamo un gruppo di lavoro di hacktivist* e militant. Facciamo parte di centri sociali, circoli anarchici, esperienze sociali autogestite e hacklab. Alcun di noi hanno partecipato all'esperienza di Indymedia Italia. Ci siamo ritrovati a dare vita a questo progetto a partire dal dibattito riguardante i social network sviluppatosi nelle assemblee del Circolo Anarchico "C. Berneri" di Bologna, dello spazio sociale XM24, del collettivo HacklabBo e nelle discussioni della mailinglist Hackmeeting.

Premessa

Intendendo social network come strumento di comunicazione riconosciamo che negli ultimi anni le soluzioni commerciali (Facebook, Twitter ecc) hanno acquisito un ruolo preponderante per quanto riguarda il modo di comunicare in rete. Siamo nella situazione in cui parlare di Social Network significa solo identificare i social network commerciali. Profilazione di massa, gamificazione, manipolazione delle informazioni e impossibilità della gestione dei propri contenuti sono solo gli elementi problematici maggiormente visibili.

Gli attori principali sono in questo campo solo multinazionali che con le loro piattaforme hanno affinato meccanismi che, fondandosi su alcuni concetti sviluppatisi nell'ambito della psicologia cognitiva, spingono l'utente a una sempre maggiore permanenza al loro interno. Parallelamente, per legare ancora di più gli utenti a sé, hanno sollecitato un accentramento delle informazioni creando una sorta di bolla che ha in parte raggiunto il loro obiettivo di accentrare tutte le informazioni di cui un utente "ha bisogno" quotidianamente.

Questi social network con le loro strategie hanno pesantemente modificato le relazioni sociali. Nonostante questo crediamo sia possibile utilizzare strumenti analoghi ma di cui siamo in controllo e il cui funzionamento possiamo decidere collettivamente, allo scopo ad esempio di poter condividere informazioni e discuterle assieme.

Abbiamo bene in mente che i primi a credere nella pubblicazione aperta sono stati i collettivi di Indymedia, ovvero un'esperienza autogestita nata a partire dai movimenti sociali. Almeno da diversi anni, in Italia, dopo la chiusura di Indymedia i movimenti sociali non sono stati capaci di proporre una piattaforma finalizzata all'open publishing non commerciale. Crediamo ovviamente che il motivo non sia la mancanza di capacità tecniche, ma (forse) la sfiducia sull'utilità di un Social Network, sui danni provocati dal suo utilizzo eccessivo, sull'impossibilità di poter competere con la massa degli utenti dei social network commerciali ed il rischio di divenater strumenti di nicchia facilmente attaccabili.

Tuttavia crediamo che una risposta possibile che si può dare nell'immediato al monopolio incontrastato dei social network commerciali sia tentare strade alternative capaci di creare delle emorragie di utenti e contenuti, con la volonta di non renderli più l'unico punto in cui trovare la maggior parte delle informazioni che ci interessano.

Qual è la nostra idea di "social network"

Crediamo che i movimenti sociali che sono impegnati quotidianamente per creare delle alternative reali allo stato di cose presente debbano dotarsi di strumenti il più possibile autonomi. Per questo, nel corso degli anni, abbiamo partecipato e supportato molte iniziative e progetti mirati a sviluppare le conoscenze e i mezzi per organizzarsi ed agire in maniera indipendente.

In particolare, abbiamo contribuito a progetti orientati a costituire tecnologie e infrastrutture digitali che siano gestite collettivamente e, parallelamente, abbiamo lavorato per diminuire il divario tra tecnici e non-tecnici che caratterizza questo tipo di ambito. Troviamo che le piattaforme e i gruppi capaci di gestire un server o servizi autogestiti siano una richezza per tutto il movimento e che tali infrastrutture debbano essere incentivate nel modo più decentralizzato e federato possibile.

Troviamo che la formazione e l'autoformazione siano indispensibili e possibili solo con il coinvolgimento di tutt* i/le compagn* anche nella gestione di una infrastruttura informatica.

Troviamo che, per la nostra attività e per la libertà di tutte e tutti, l'anonimato sia da difendere.

Non vogliamo che vengano sostituiti i blog/siti di movimento, né le assemblee reali con assemblee virtuali. Troviamo però preoccupante che diverse realtà usino esclusivamente dei social network commerciali, abbandonando i propri Blog/Siti, esponendo così maggiormente le proprie militanti a una vera e propria schedatura di massa.

Ci sono molti strumenti per comunicare all'esterno e all'interno, per organizzarsi, per collaborare e condividere idee e progetti. Non pensiamo ci sia un'unica soluzione per tutto ma un set di differenti strumenti coi quali potere rispondere ad esigenze specifiche. Attualmente non esistono alternative autonome a strumenti commerciali che permettano di pubblicare contenuti e socializzarli con altre persone all'interno della stessa piattaforma. Crediamo invece che sia importante che esista un mezzo capace di permettere, anche a chi ha poche competenze tecniche, di potersi esprimere senza che qualcuno lo possa facilmente identificare.

Crediamo che sia importante offrire uno strumento semplice e il più possible sicuro per poter seguire eventi importanti: come avveniva e avviene nei media-center di indymedia. Non ci interessa attribuire etichette, ma per facilità chiameremo questo insieme di funzioni "social network". Crediamo che un social network così definito debba avere una sua comunità con una policy ben definita, amministrato attraverso una mailing-list ed assemblee periodiche non virtuali.

Cosa vogliamo nel nostro social network

  • Poter accedere a notizie nel modo più anonimizzato possibile.
  • Poter avere un aggregatore, in cui ricercare facilmente le notizie che ci interessano.
  • Poter controllare facilmente i nostri contenuti e distruggerli con un semplice click.
  • Poterci esprimere senza il timore che altri li cancellino senza averci prima almeno interpellate.
  • Poter parlare e dialogare con gli/le admins del server su cui postiamo i nostri contenuti.
  • Poter generare kaos, avere tantissime identita' diverse.
  • Poterci trovare in una comunità con cui dialogare anche dal vivo e non solo attraverso un computer.

Costruire un'alternativa ai social network commerciali: perché Mastodon

Mastodon è attualmente il miglior candidato su cui concentrare le nostre energie. Mastodon è un social network distribuito, federabile, simile a Twitter, ma amministrato in modo decentralizzato. Ogni server (o "instance") mantiene la propria autonomia e dialoga con altre instance attraverso gli standard aperti Ostatus (usato anche da GNU Social) e ActivityPub.

Vorremmo far vivere Mastodon principalmente come uno spazio di "rimbalzo" verso altri Blog/Siti/Forum e non come un contenitore di contenuti. Ogni instance di mastodon rappresenta un'isola dove gli/le utent* condividono degli interessi e una policy di comportamento.

Cosa contraddistingue questa istanza di mastodon

  • tutela della privacy e dell'anonimato: non pubblichiamo né conserviamo dati sensibili di alcuna persona (anche se presenti in altri siti)

POLICY DELL'ISTANZA MASTODON.BIDA.IM

1. COSA NON SI PUÒ POSTARE:

  • messaggi razzisti, sessisti, fascisti e discriminatori (meme, tags e rappresentazioni allusive comprese)
  • messaggi di propaganda partitica istituzionale e nazionalista
  • messaggi finalizzati esclusivamente alla promozione di attività commerciali
  • messaggi offensivi e denigratori, finalizzati al semplice insulto o alla minaccia personale nei confronti di altri utenti
  • messaggi che facciano riferimento a contenuti di facebook: ti invitiamo invece ad aprire anche un blog e siamo disponibili a fornire supporto
  • messaggi senza considerare che gli utenti possono avere una sensibilità diversa dalla tua (utilizza il content warning)

2. SOFFERENZA PSICOLOGICA

Qualora sull'istanza account esprimano situazioni di sofferenza psicologica e/o possibili azioni auto/etero lesive e/o suicidarie, la comunità si impegna ad interagire con l'account, attivando risposte di ascolto e sostegno, cercando di individuare/attivare account amicx o possibili conoscenti e/o reti di mutuo aiuto sul territorio qualora la posizione dell'account sia nota alla comunità."

3. INTIMITÀ VIOLATE

Nel caso di contenuti #nsfw a sfondo erotico/sessuale di provenienza dubbia, gli/le admin possono chiedere di contestualizzare l'origine di tali contenuti. Con "provenienza dubbia" intendiamo casi in cui non sia chiaro il consenso delle persone ritratte, cioè possibili casi di revenge porn, intimitá violate etc. Gli account che postano questo tipo di contenuti sono immediatamente silenziati fino all'avvenuto chiarimento

4. BOT

Chi gestisce un bot (account gestito da un software) dovrà inserire nel profilo del bot un account mastodon reperibile a cui contattarlo, o quantomeno rispondere tramite il bot stesso. Diversamente, gli/le admin si riservano di cancellare il bot. Tutti i punti del manifesto si applicano anche ai bot. I bot automatici (per esempio: bot di gif, di giochi di parole, di emoji...) possono postare una volta ogni 5 ore. I bot collegati a feed rss/atom possono pubblicare indicativamente fino a 10 toot al giorno. Resta possibile concordare una frequenza diversa per bot che non pubblicano sulla timeline locale (contattare gli/le admin per richieste specifiche).

5. FLOOD

Non si puó intasare la timeline locale con toot ripetuti e/o in stretta successione (cosiddetto "flood"). Non ci sono limiti specifici per gli account "umani", gli/le admin valutano le segnalazioni della comunità. Il live-tooting di manifestazioni, assemblee, iniziative sociali autogestite non è mai considerato flood.

6. LINGUE

Bida è un'istanza principalmente italofona. Non ci sono limitazioni linguistiche sui toot, ma è richiesta all'utenza di potere dialogare con gli/le admin, che garantiscono italiano e inglese. Gli/le admin non possono moderare adeguatamente contenuti in lingue che non conoscono, e chiedono un supporto particolare alla comunità su questo punto. Qualora non sia possibile accertare il significato di un toot né instaurare un dialogo con l'autore/autrice si cancellerà l'account.

7. DATI

I contenuti di questa istanza non possono essere usati per fini di ricerca o machine learning senza l'esplicito consenso degli utenti coinvolti I contenuti di istanza non possono essere archiviati o indicizzati in blocco da nessun utente o servizio. Gli utenti attivi possono esportare la loro lista di follower e il contenuto dei propri post tramite l'interfaccia web

Cosa mastodon non può fare

  • Renderti assolutamente "anonimo"

Caratteristiche interessanti di mastodon

Mastodon presenta delle caratteristiche che permettono di mitigare gli effetti degli strumenti di profilazione di massa e della Social Media Intelligence

  • decentralizzato e federato: il funzionamento di mastodon permette di avere diversi nodi autonomi e collegati tra loro. Questo nodo mette la privacy degli utenti al primo posto: i tuoi dati non vengono conservati
  • identità multiple: creandoti identità multiple puoi creare "dissonanze" nei modelli statistici che analizzano i comportamenti delle persone sui social media
  • diritto all'oblio: cancella il tuo utente, cancella i tuoi contenuti, elimina la tua "impronta" dal nodo

D'altronde la soluzione per essere anonimi non può essere solo tecnica: le nostre interazioni, le nostre reti sociali reali, sono dati e indicatori di chi siamo. Agenzie governative e aziende possono arrivare a capire "chi siamo" con buona approssimazione anche se usiamo un nickname e ci colleghiamo tramite TOR, a partire dalle interazioni pubbliche online.

Queste sono possibilità che devi quindi prendere in considerazione quando usi la nostra piattaforma:

  • i messaggi che scrivi possono avere ricadute repressive sugli admin e sull'esistenza del nodo stesso
  • certi comportamenti possono rilevare la tua identita' e quella degli/lle altr* utent* (per questo fai piu' utenze, generando chaos!)
  • gli admin sono impegnati a garantirti un'esperienza sicura ma la sicurezza assoluta non esiste. Per questo è importante mettere in campo pratiche per rendersi anonimi a seconda delle situazioni, ad esempio usando tor.

Mastodon come qualunque altra soluzione unicamente tecnica non può essere la soluzione: le soluzioni si trovano e costruiscono a partire e all'interno delle realtà/gruppi/esperienze dai legami e dalle interazioni tra le persone che ne fanno parte.

FAQ

Come si gestisce il nodo mastodon.bida.im? Come e quando gli/le utent* possono dialogare con gli/le admins

Il nodo viene gestito attraverso l'impegno di un gruppo di lavoro composto da sysadmin, amministratori e moderatori. Non si tratta di una redazione, non abbiamo linee editoriali da proporre. Il gruppo che gestisce il nodo si impegna a tenere in vita il nodo nel rispetto della policy.

Gli utenti possono facilmente dialogare con il gruppo di lavoro attraverso la messaggistica privata dello strumento, avvisando gli admins e i moderatori di violazioni della policy,la mailing list, le assemblee periodiche su irc, oppure attraverso le assemble periodiche dal vivo che vengono organizzate di volta in volta a intervalli regolari.

Vorremo creare una nostra instance, come possiamo fare?

Il gruppo di lavoro che sta dietro a mastodon.bida.im non ha assolutamente lo scopo di diventare l'unico nodo in lingua italiana di mastodon vicino ai movimenti. Anzi, non vogliamo essere gli unici a dover amministrare questo strumento e per questo alla nostra attivita' di admins affianchiamo degli incontri per aiutare la nascita di nuove istanze.

Siamo un gruppo e siamo solo su facebook, come possiamo pubblicare i nostri contenuti?

Semplicissimo, riportate anche da noi i vostri contenuti senza inserire link da facebook (se entrano in 500 caratteri). Oppure a apritevi un blog su Noblogs ed utilizzare il plugin Mastodon Autopost per pubblicare automaticamente su Bida. Avere un blog/sito autonomo e non dipendere solo da facebook e' una ricchezza per tutt*. Questo progetto nasce anche per incentivare l'autonomia dalle multinazionali dell'IT.

Quali sono le istanze sospese e silenziate?

Qui potete vedere la lista delle istanze che abbiamo silenziato o sospeso https://git.lattuga.net/bida/suspended-silenced-instances

Che cos'e' bida.im

E' un server autogestito da un gruppo di lavoro hackaro nato all'interno del Circolo Anarchico Berneri di Bologna che collabora con l'HacklabBO.

Contattaci

Questa e' la nostra email mastodon@bida.im, inoltre puoi partecipare alla nostra "assemblea virtuale permanente" :D inscrivendoti alla nostra mailing list

Moderazione su mastodon bida: guida pratica per la comunità

Come funziona il processo di moderazione su Bida?

Fase 1: Segnalazione

Utente segnala violazione di policy o altra situazione problematica

Fase 2: Valutazione

Admin valutano la segnalazione usando il metodo del consenso

Fase 3: Intervento

Admin e-o comunità intervengono sulla segnalazione

Cosa succede dopo una segnalazione?

Caso 1: segnalazione di Account

  • SE palesemente fuori policy: cancellazione immediata account.

Un contenuto è palesemente fuori policy se spam, fascio, commerciale, eccetera (vedi policy)

  • SE altro: valutazione caso per caso

Caso 2: segnalazione di Bot

  • SE palesemente fuori policy: cancellazione immediata bot
  • SE altrimenti molesto (es: toot ripetuti, flood): bot viene silenziato e si cerca dialogo con autore/autrice
  • SE autrice/autore è reperibile: chiediamo modifica impostazioni valutando insieme la situazione, poi il bot viene desilenziato
  • SE autrice/autore non è reperibile: cancellazione del bot

Caso 3: segnalazione di Toot

Discussione: il toot è effettivamente fuori policy o no?

  • SE no: la segnalazione viene chiusa senza intervenire
  • SE si: scriviamo ad autore/autrice del toot chiedendone la rimozione. L'account viene silenziato e ha 7 giorni per rimuovere il toot. Se non rimuove il toot cancelliamo l'account. (I 7 giorni partono quando l'account risponde alla nostra richiesta di rimozione, o dall'ultimo login in caso di mancata risposta)
  • SE admin non trovano consenso: si continua a valutare, osservando l'andamento della discussione sull'istanza.

La comunità ha segnalato pubblicamente la problematicità all'autore/autrice del toot?
C'è una discussione costruttiva in atto?

  • SE sí: non interveniamo, ma lasciamo l'istanza autogestirsi e manteniamo la discussione per memoria storica
  • SE no: scriviamo ad autore/autrice del toot chiedendone la rimozione

Cosa succede quando un account viene cancellato o silenziato?

Account cancellato: utente non puó piú loggarsi su Bida. Tutti i suoi contenuti sono eliminati (toot e interazioni.)

Account silenziato: utente può scrivere toot e interagire con i suoi followers, ma i suoi toot non sono visibili sulla timeline locale.

Perché l'admin ci mettono così tanto a intervenire sulla mia segnalazione?

Caso 1: il consenso non si trova

Non sempre il consenso tra di noi è immediato, soprattutto nelle questioni più controverse. Questo può rallentare i lavori, ma è una scelta consapevole: per noi prendere decisioni partecipate e condivise è più importante della velocità.

Caso 2: il lavoro ci reclama

Tuttə noi lavoriamo e-o studiamo oltre a essere parte del collettivo Bida. A volte le necessità di sopravvivenza quotidiana o futura prendono il sopravvento e non sempre si hanno tempo ed energie da dedicare alla moderazione.

Caso 3: siamo al mare

In caso di reali emergenze di moderazione il collettivo è sempre pronto a rispondere. Ma non viviamo costantemente attaccatə al pannello moderazione: come tutte le persone abbiamo interessi, hobby e affetti da coltivare.

Che ruolo hanno l'admin di Bida nella moderazione?

Admin NON sono mamma e papá

Non interveniamo per fare da "pacierə" nelle discussioni, a meno che non ci siano segnalazioni specifiche. Non monitoriamo sistematicamente tutte le conversazioni, e pensiamo che la nostra comunità sia responsabile e adulta abbastanza da gestire da sola gli screzi e le incomprensioni quotidiane.

Admin NON sono le guardie dell'istanza

Non rimuoviamo toot direttamente e non censuriamo la conversazione sull'istanza. Se le situazioni non si risolvono da sole tramite la discussione sull'istanza contattiamo l'autore/autrice dei toot segnalati e chiediamo loro di rimuoverli.

Allora chi sono quest'admin?!

Siamo un collettivo di persone con sensibilità, esperienze e percorsi differenti. Ci unisce la ricerca di un metodo decisionale basato sulla partecipazione e non sulla delega. Non crediamo alla favola del "dittatore benevolo" nel software libero e cerchiamo di portare avanti visioni e pratiche diverse. Cerchiamo il consenso e non la maggioranza. Pensiamo che la creazione di una cultura alternativa ai grandi monopoli dell'informatica passi non solo attraverso l'uso di strumenti decentralizzati, ma anche attraverso la ricerca di modi e pratiche di utilizzo antiautoritarie. Questo cerchiamo di fare anche nella moderazione dell'istanza.

English

About Us

We are hacktivists, individuals and militants, collectives. We are partake in the activities of social centres, anarchist spaces, self managed social experiences and hacklabs. Some of us were part of Indymedia Italia. This project grew from debates on social networks, during the assemblies of the anarchist space "C. Berneri" in Bologna, the social space XM24, the collective HacklabBo as well as in the Hackmeeting's mailing list.

Preamble

We think that social networks are communication tools: in recent years commercial platforms (Facebook, Twitter etc) acquired a key role in shaping the way we communicate online. Currently, the word "Social Network" identifies only commercial social networks. Mass profiling, gamification, the manipulation of information and the impossibility to manage (your own) individual content are the most problematic elements of this identification.

In the sphere of commercial social networks, the main actors are multinational corporations. They use methods based on cognitive psychology in order to keep users on their platforms. At the same time, in order to connect even more users, they created a "bubble" that centralizes all information a user might "need" on a daily basis. Through these strategies, these social networks have significantly changed social relationships. We do believe that it is possible to use similar tools - but we should be able to control them and make collective decisions regarding the way in which they operate, for instance by sharing and discussing information.

We know that the first to believe in open publishing were the Indymedia collectives, which are self-managed experiences stemming from social movements. In Italy, following the closure of Indymedia, social movements have not been able to come up with an operating system aimed at open publishing and without commercial purposes. We believe that the reason for this is not a lack of technical skills, but rather a feeling of distrust toward the usefulness of Social Networks, the damage caused by their excessive use, the impossibility to compete(?) with commercial social networks in terms of volume of users, and the risk of their becoming a niche tool that is vulnerable to attacks.

However, we also believe that is possible to challenge the uncontested monopoly of commercial social networks. This means exploring alternative paths, creating an exodus of content and people from commercial virtual-spaces, in order not to allow them to be the only places where the information we need can be found.

What is our idea of "social network"

We believe that the social movements that commit daily to creating real alternatives to the present state of affairs must be equipped with the most autonomous tools possible. Because of this, over the years we have participated in and supported many initiatives and projects aimed at developing the knowledge and the means to organize and act independently.

Specifically, we have contributed to projects aimed at creating digital technologies and infrastructures that are collectively managed and, in parallel, we have worked to reduce the gap that often exists between technicians and non-technicians and that characterizes this field. We think that platforms and groups capable of managing a server or self-managed services are a precious resource for the whole movement, and that such infrastructures must be incentivized in the most decentralized and federated way possible.

We think that training and self-training are indispensable and possible only through the involvement of all comrades in the management of IT infrastructures.

We think that, for our activities and for the sake of everyone's freedom, anonymity has to be defended.

We do not want the activist blogs / sites to be replaced with a social network, nor to replace in-person assemblies with virtual assemblies. However, we find it alarming that many political/activist groups are using commercial social networks only, abandoning their blogs / sites, and thus exposing their militants to mass profiling by commercial actors.

There are many tools that can be used to communicate outside and inside our groups, to organize, to collaborate and share ideas and projects. We do not think there is one single solution for all purposes, but rather a set of different tools that can cater to specific needs. Currently there are no autonomous alternatives to commercial platforms that allow people to publish content and socialize with others within the same platform. We believe in the importance of creating a tool that will allow for self expression without the risk of being easily identified, and that such a tool should be available to all, including those with less technical know-how. We think it is important to provide a simple and safe(er) tool with which to follow important events, as it happened (and still happens) in Indymedia media centres. We are not interested in assigning labels, but we are going to call this group of functions a "social network". We think that a social network defined as such should have its own community with its own well defined policy, and should be managed through a mailing list and periodical offline assemblies.

What we want from our social network:

  • to access news in the most anonymous way possible;

  • an aggregator that allows quick access to the news we are interested in;

  • to easily control our content and to destroy it with one click at any moment;

  • to express ourselves without worrying that our content might be deleted with no chance to object

  • to interact and create dialogue with the admins of the server on which we post content;

  • to create chaos, to have a lot of different identities;

  • to be part of a community which also talks offline, and not only through a computer.

Building an alternative to commercial social networks: why Mastodon

Currently Mastodon is the best candidate on which to focus our energies. Mastodon is a distributed and federated social network, similar to Twitter but managed in a decentralized way. Each server (or "instance") maintains its own autonomy and communicates with other instances through the open standards Ostatus (also used by GNU social) and ActivityPub. We would like to use Mastodon mostly as a place for "bouncing" towards other blogs/websites/forums, and not as a content aggregator. Each Mastodon instance represents an island on which the users share their interests and a community policy.

What are the features of this mastodon instance

  • protection of privacy and anonymity: we don't publish or store people's sensitive data (even that from other websites)

MASTODON.BIDA.IM POLICY

1. WHAT YOU CAN'T POST:

  • racist, sexist, fascist and discriminatory contents (meme, tags and other allusions included)
  • nationalist propaganda or from institutional political parties
  • messages promoting commercial activities
  • offensive or denigratory messages, intended only to insult or threaten
  • other users on a personal level
  • links to Facebook content. We invite you to open a blog instead, and we can offer help with that as well
  • whatever without first thinking that the other users' sensitivities may differ from your own (use the content warning!)

2. PSYCHOLOGICAL DISTRESS

If a user reports psychological distress or the intention to harm themselves or others (including suicidal thoughts), the community will support the person by listening to them and by looking for offline networks of support in the area (if the location of the user is known).

3. VIOLATED INTIMACIES

When the admins find #nsfw sexual/erotic contents with doubtful origin, they can ask to further contextualize them. By "doubtful origin" we mean those cases in which the consent of the depicted person(s) is not clear, for example if we suspect revenge porn, violated intimacies or similar cases. The accounts posting this kind of content will be immediatly silenced until they provide explanations.

4. BOT

Those who own a bot (an account managed by a software) must include an active mastodon account on the bot's profile, or in any case be ready to reply to the admins through their bot. The Bida Manifesto also applies to bots. Automated bots (i.e. gif bots; world puns; emojis etc) can toot once every 5 hours. Rss/atom feed bot can publish approximately 10 toots per day. Bots which don't wish to publish on the local timeline can have different settings. Please reach out to the admins for specific requests.

5. FLOOD

You can't flood the local timeline with repeated toots or by constantly tooting. There are not specific limitations for "human" accounts: the admins will evaluate reports from the community. Live-tooting demonstrations, assemblies or other self-managed social events is never considered flood.

6. LANGUAGES

Bida is mainly and Italian-speaking instance. There are no specific limitations for languages, but the user should somehow be able to communicate with the admins (we guarantee communications in Italian and English). Admins can't effectively moderate contents in languages they don't know, so they ask for special support by the community on this issue. If we won't be able to assess the meaning of a toot and it will not be possible to communicate with the author we will cancel their account.

7. DATA

Content on this instance should not be used for the purposes of machine learning or other "research" purposes without the explicit consent of the users involved. Content on this instance beyond this page should not be archived or indexed wholesale by automated means by any user or service. Active users may export their following lists and post content through the web interface.

What Mastodon cannot do

  • guarantee complete anonymity

Interesting features of mastodon

Mastodon offers some features that allow to mitigate the effects of mass profiling tools and Social Media Intelligence:

  • decentralized and federated: the way in which Mastodon operates allows different autonomous nodes to exists and link with each other. This node put users' privacy first: your data is not stored

  • multiple identities: by creating multiple identities you can create "dissonances" in the statistical models analysing people' behaviours on social media

  • right to be forgotten: delete your user, delete your content, delete your "footprint" from the node

Anonymity cannot be guaranteed based on technical solutions alone: our interactions, our real social networks, constitute data and are indicators of who we are.

Governmental agencies and companies can form a fairly accurate idea of "who we are" even if we have a nickname and use TOR, simply by analysing our public online interactions.

Because of this, there are some risks that you need to be aware of when using our platform:

  • your posts might have repressive consequences on the admins and on the existence of the node itself

  • some behaviours could reveal your identity and that of other users (this is one reason why you might choose to have multiple accounts and generate chaos!)

  • admins strive to offer a safe experience, but complete safety does not exist. This is why it isimportant to use different anonymity practices in different situations, for example using TOR.

Mastodon, like any other purely technical option, cannot be the solution: solutions should be be primarily found and built within groups of people through the bonding and interactions of their members.

FAQ

How is the mastodon.bida.im node handled? How and when can users communicate with the admins?

The node is managed through the commitment of a working group composed by sysadmin, administrators and moderators. This is not an editorial staff and we have no editorial lines to propose. The group who manage this node is committed to keeping the node alive while respecting its policy.

Users can easily communicate with the working group via the mastodon private message tool to alert admins and moderators of policy violations, or via the mailing list, the periodic assemblies on IRC and the periodic live assemblies that are organized from time to time at regular intervals.

We would like to create our own instance, how can we do it?

The working group behind mastodon.bida.im has absolutely no intention of becoming the only Italian node of mastodon which is close to social movements. On the contrary, we do not want to be the only ones to have to administer this tool: for this reason, beside our admins activity, we also support meetings to help with the creation of new instances.

We are a group and we are only on Facebook, how can we publish our content?

Very simply: bring your content to us without inserting links to Facebook (if they fit in 840 characters). Or open your blog on Noblogs.org and use the Mastodon Autopost plugin to publish automatically on Bida. Having an autonomous blog/site and not just depending on Facebook is a treasure for all. This project was also born to encourage autonomy from IT multinationals.

What is bida.im?

A server self-managed by a hacker working group born inside the anarchist space “C. Berneri” of Bologna, which also collaborates with HacklabBO (an hacklab in Bologna).

Contact Us. This is our email mastodon@bida.im, you can also participate in our "permanent virtual assembly" by subscribing to our mailing list.