@jones_@kolektiva.social
Capisco bene quello che dici però qualcuno ha l'esperienza di una bolla, altri dell'altra. Ricordo a un campeggio anarchico l'ostilità che c'era da quella parte anti tutto (anti vaccini, anti ospedali, anti medicina, anti tutto), in quel caso potrei dire che sono loro che hanno allontanato me, e non solo me.
Scherno e disprezzo, non mediati dai social, ma proprio in faccia...e ancora non era partita l'ondata vera, non c'erano ancora i green pass, non c'era nulla.
Insomma da una parte sono molto d'accordo con quello che dici, dall'altra però non mi va di ragionare come se io fossi "la buona" che deve avere pazienza con gli altri per non allontanarli perché mi risulta paternalista. A volte la gente va mandata a fanculo. Detto questo, mi ritengo molto diplomatica e parlo con tutti
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@jones_@kolektiva.social
non frequento tutti, ma parlo con tutti (o quasi).
Poi bisogna anche vedere che ambiente voglio creare intorno a me, e se ho l'intenzione di convincere qualcuno oppure no di pensarla in un modo.
I movimenti non possono fare numero senza che ci sia una visione comune, anche vagamente.
Se il pensiero di qualcuno è che la natura deve fare il suo corso quindi se muoiono i disabili va bene così perché sennò è accanimento terapeutico innaturale, io posso provare a ragionarci ma se l'idea resta questa lo vedo come un ragazzino egoista e immaturo e non vedo un terreno comune per costruire qualcosa insieme
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Penso che sia andata in prescrizione, e posso raccontarla.
Io ricordo un noto anarchico torinese alla radio che una settimana prima schermiva il gruppo che aveva dato forfait al concerto appena annunciato (venivano dalla Lombardia), la sua teoria era che lo Stato voleva terrorizzarci per farci stare a casa. Una settimana, con alcuni compagni in ospedale, era sempre colpa dello Stato (e sinceramente non ricordo per quale motivo secondo lui).
Ora va bene che lo Stato fa cacare, però cerchiamo di farlo cacare con coerenza...
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