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#secondaguerramondiale

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E con piacere per l'amico @redhunt07 una bella storia che riguarda San Martino delle Scale

All'inizio del 1943 in previsione dei più pesanti bombardamenti si riuscì a mettere in sicurezza e a salvare il patrimonio artistico del Museo Archeologico Regionale di Palermo "Antonio Salinas" per l'impegno e il coraggio dell'allora direttrice, l'Archeologa Jole Bovio Marconi.

Le opere furono imballate e trasportate presso il Monastero di San Martino delle scale dove rimasero parecchi anni prima della riapertura anche perché il 5 aprile del 1943 una bomba colpi un'ala del Museo e la vicina chiesa di Sant'Ignazio D'Antiochia.

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[libro] La guerra di Heisenberg

Autore: Thomas Powers
Titolo: La guerra di Heisenberg – La storia segreta dell’atomica nazista
Editore: Fuori scena (RCS MediaGroup S.p.A.)
Altro: ISBN 9791222500096; I ed. orig. 1993; questa edizione: marzo 2024; prefazione di Stefania Maurizi; Traduzione di Paola Frezza; p. 760; 22,00€; titolo originale: Heisenberg’s War: The Decret History Og The Germnan Bomb

Voto: 7/10

Dopo aver ripercorso la storia del progetto Manahattan attraverso la vita di Oppenheimer, in questo volume mi sono dedicato all’esplorazione del progetto nucleare tedesco attraverso la vita di Heisenberg.

Heisenberg, all’epoca, era uno dei pochissimi fisici rimasti in Germania, se non l’unico, che aveva le conoscenze e le capacità per dare una bomba atomica a Hitler. Il governo nazista non vide mai, nemmeno da lontano, un qualcosa di vagamente utile per costruire una bomba. Quando, nelle ultime fasi della guerra, gli alleati rapirono gli scienziati tedeschi che facevano ricerca nucleare e videro la loro strumentazione e i loro laboratori, si accorsero che i tedeschi erano tremendamente indietro e sulla strada sbagliata.

Come è stato possibile tutto ciò? Se cercate un eroe senza macchia e senza paura, se cercate i buoni e i cattivi, se volete risposte certe, in questa storia non ne troverete.

La mentalità degli Alleati, e degli statunitensi in particolare, era fortemente orientata alla costruzione della propria bomba atomica e i numerosi avvertimenti (ben 19!), diretti e indiretti, che gli scienziati tedeschi inviarono ai loro nemici per rassicurarli sulla loro volontà di non dare l’atomica a Hitler, furono persi, ignorati, non creduti. A guerra finita, quando l’evidenza della disfatta scientifica fu evidente, gli americani, attraverso Goudsmit, non riuscirono a credere che non ci fossero riusciti e li accusarono di incompetenza. Ma gli indizi raccolti da Powers ci portano da un’altra parte.

Heisenberg e pochissimi altri suoi colleghi avevano le idee ben chiare su come fare una bomba atomica. Erano anche coscienti di avere almeno 6 mesi di vantaggio sui nemici. Le valutazioni sui tempi e sui costi erano in linea con quelle fatte, nello stesso periodo, negli USA, a dimostrazione che le competenze c’erano. Chi rimase in Germania era anche fortemente patriota e legato al proprio paese. Ma il manipolo di scienziati che avrebbe potuto dare l’atomica a Hitler, per nostra fortuna, non aveva simpatie naziste, anzi, erano terrorizzati dal loro governo. Quindi Heisenberg e i suoi collaboratori iniziarono una sottile opera di scoraggiamento e depistaggio. Misero l’accento solo e sempre sulle difficoltà, omisero dei dettagli, ritardarono alcune scoperte, esagerarono alcune valutazioni. (Come le due tonnellate di uranio 235 necessarie per una bomba). Ma Heisenberg sapeva, tanto che, dopo due settimane da Hiroshima, spiegò per filo e per segno agli altri scienziati tedeschi catturati come avevano fatto gli americani a costruire la bomba. Una cosa impossibile, se negli anni passati Heisenberg non ci avesse pensato su, tenendo le conclusioni per se stesso.

Il governo tedesco, dal canto suo, non brillava di competenza e lungimiranza. Una ricerca sul lungo periodo dagli esiti incerti era, per i nazisti, tempo perso. Quel poco che fecero, poi, lo fecero organizzandosi in modo frammentario e competitivo, impedendo così ogni progresso. In questo modo, come disse Heisenberg, i fisici tedeschi non dovettero scegliere se dare a o no una atomica a Hitler. In alternativa, riuscirono, a stendo, a continuare la ricerca di base.

Gli scrupoli morali che ebbero gli scienziati tedeschi misero in grande difficoltà i fisici che lavorarono al progetto Manhattan che invece di scrupoli, in generale, ne ebbero molto meno. Per questo, per l’assoluta incapacità di Heisenberg di relazionarsi con le persone, per le sue reticenze, per le numerose incomprensioni fra gli attori di questa storia, per anni passò la versione dell’incompetenza di Heisenberg e del suo essere, se non nazista, sicuramente un simpatizzante.

I rapporti personali fra le persone, in primis quello fra Bohr e Heisenberg, rendono conto molto bene del carattere dei personaggi e delle tensioni, enormi, a cui tutti gli scienziati erano sottoposti. La guerra ha distrutto amicizie, ha alimentato pregiudizi e divisioni senza senso. Una tragedia che viviamo anche nei conflitti odierni.

Powers racconta questa avventura con una enormità di dettagli, molti capitoli si sarebbero potuti saltare o comunque ridurre di molto. Alcune parti importanti sono nelle note, quindi ogni tanto dateci un’occhiata. Arrendetevi ai numerosi personaggi, ma tenetevi traccia dei numerosi acronimi che si introducono man mano.

Buona lettura!

Il Comizietto · [libro] OppenheimerAutori: Kai Bird, Martin J. Sherwin Titolo: Oppenheimer – Trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica Editore: Garzanti Altro: ISBN 9788811009689; 20,00 €; 860 p.; traduzione di…

Il #4Novembre #1918 si celebra la fine della #PrimaGuerraMondiale. Invitiamo a una lettura #OpenAccess dalla nostra rivista #ItalianReviewofLegalHistory sulla questione relativa al #risarcimento dei #DannidiGuerra, tema complesso e dibattuto tornato di attualità con la rinnovata richiesta di questi giorni da parte della #Grecia dei danni subiti durante la #SecondaGuerraMondiale ⬇️

doi.org/10.13130/2464-8914/148

Giornata dell'#UnitàNazionale e delle #ForzeArmate #guerra #armistizio