Uno Per Cento (2024)
Finisce l’anno, ed è ora di tirare le somme. Letteralmente, dovendo fare i conti con la classica distribuzione dell’1% del mio fatturato annuo ai progetti open source con cui, nel corso dell’anno stesso, ho lavorato (e grazie ai quali, per l’appunto, quel fatturato l’ho generato in qualità di sviluppatore software freelance).
Il 2024 non è stato particolarmente ricco, ed altrettanto poco ricchi sono stati pertanto i miei dividendi. Anche per questo motivo, pure per questa iterazione ho un poco modificato il mio personale “algoritmo” di selezione dei progetti da sostenere tagliando le quote da 25 euro – che ovviamente intaccano notevolmente il budget a disposizione, e ne limitano la portata – ed adottando un approccio più conservativo nei confronti delle dipendenze indirette. Spiace dover tagliare qualcosa, ma la disponibilità è quella che è.
10 euro/dollari li ho destinati a strumenti ed applicazioni che adopero pressoché ogni giorno, o che hanno comunque un impatto quotidiano sul mio operato:
- Debian – https://www.debian.org/donations
- OpenBSD Foundation – https://www.openbsdfoundation.org/donations.html
- Thunderbird – https://www.thunderbird.net/en-US/donate/
- Apache Foundation – https://donate.apache.org/
- Let’s Encrypt – https://letsencrypt.org/donate/
- MariaDB – https://mariadb.org/donate/
- cURL – https://opencollective.com/curl
- Pulsar – https://opencollective.com/pulsar-edit
- Matomo – https://opencollective.com/matomo-analytics – benché lo strumento open source di web analytics più conosciuto e popolare sia mantenuto da una azienda che vende prodotti e servizi, solo adesso ho scoperto che accettano anche donazioni
- SolidTime – https://github.com/sponsors/solidtime-io – una applicazione di time tracking libera e open source, installabile in self-hosting ma di cui sto usando la versione SaaS gratuita
10 euro/dollari sono stati riservati agli strumenti di sviluppo:
- PHP Foundation – https://opencollective.com/phpfoundation
- Laravel – https://github.com/sponsors/taylorotwell
- Composer – https://github.com/sponsors/composer
- Vite – https://opencollective.com/vite
- Bootstrap – https://opencollective.com/bootstrap
- PHP Stan – https://github.com/sponsors/phpstan
- PHP Unit – https://github.com/sponsors/sebastianbergmann
- Laravel Debug Bar – https://github.com/sponsors/barryvdh
- Email Validation – https://github.com/sponsors/egulias
- Jekyll – https://opencollective.com/jekyll
- SwiperJS – https://opencollective.com/swiper – componente per la realizzazione di caroselli di immagini, che estensivamente uso per uno dei miei lavori retribuiti più rilevanti
5 euro/dollari allocati alle dipendenze indirette (di cui qui spesso indico non il nome del progetto ma il nome dell’autore, magari coinvolto in molteplici componenti e pacchetti inclusi nella mia supply chain) estrapolate, come sempre, con i comandi “composer fund” e “npm fund“. Quest’anno, date le ristrettezze, ho dovuto escludere diverse tra le dipendenze minori che in passato sono ricadute in questa categoria.
- Benjamin Morel – https://github.com/sponsors/BenMorel
- Denis Sokolov – https://github.com/sponsors/denis-sokolov
- Chris Tankersley – https://github.com/sponsors/dragonmantank
- Graham Campbell – https://github.com/sponsors/GrahamCampbell
- Jon Schlinkert – https://github.com/sponsors/jonschlinkert
- Jordan Harband – https://github.com/sponsors/ljharb
- Paul Miller – https://github.com/sponsors/paulmillr
- Jordi Boggiano – https://github.com/sponsors/Seldaek
- Arne Blankerts – https://github.com/sponsors/theseer
- Sindre Sorhus – https://opencollective.com/sindresorhus
- Browserlist – https://opencollective.com/browserslist
- Carbon – https://opencollective.com/Carbon
- Doctrine – https://opencollective.com/doctrine
- Parcel – https://opencollective.com/parcel
- PostCSS – https://opencollective.com/postcss
- WebPack – https://opencollective.com/webpack
Infine, nel 2024 ho fruito della mia stessa opera di mappatura delle donazioni per i pacchetti inclusi nei repository Debian per supportare anche il software che più o meno direttamente uso – consapevolmente o meno – sul mio PC. Contribuire a tutti sarebbe alquanto difficile, pertanto – in modo forse poco equo, ma tant’è… – ho estratto 10 progetti a caso tra quelli proposti dal comando apt-give e a ciascuno ho mandato 10 euro/dollari.
- Gnome – https://www.gnome.org/donate/ – ammetto che quest’anno avrei voluto escludere il mio desktop environment di riferimento della selezione di progetti cui donare, per destinare altrove i miei limitati fondi, ma è stato comunque incluso dalla mia estrazione casuale. Meglio così
- sudo – https://opencollective.com/sudo-project – uno dei più iconici comandi utilizzati in ambiente Linux; al momento la pagina OpenCollective riporta un totale di 600 dollari raccolti
- Xiph Foundation – https://www.xiph.org/donate/ – coloro che si occupano dell’implementazione di Vorbis, Theora, FLAC e numerosi altri codec multimediali liberi
- ImageMagick – https://github.com/sponsors/ImageMagick – popolarissimo strumento command-line per la manipolazione delle immagini, oltre che libreria utilizzata per numerose attività in PHP (come ad esempio la generazione dei PDF)
- TeX User Group – https://tug.org/ – il gruppo è responsabile di svariati pacchetti dedicati al formato TeX, che personalmente non adopero ma che risultano essere dipendenza per una moltitudine di altri componenti (solitamente per la gestione della documentazione)
- libinih – https://github.com/sponsors/benhoyt – piccola libreria per leggere e scrivere i file di configurazione in formato .ini, e dipendenza per diverse applicazioni installate sul mio sistema
- NTPSec – https://www.ntpsec.org – client NTP installato di default su Debian
- Babel – https://opencollective.com/babel – uno dei tanti progetti installati insieme allo stack Node (nonché di molti altri progetti utilizzati in ambito web)
- node-json-parse-better-errors – https://github.com/sponsors/zkat – un’altra dipendenza dello stack Node, benché assai meno conosciuta (e pertanto supportata)
- NPM – https://github.com/sponsors/isaacs – Isaac Schlueter continua ad essere referente per una gran quantità di dipendenze per NPM, il package manager d’elezione per lo stack Javascript nonché strumento abbastanza essenziale – nel bene o nel male – per chiunque lavori con tecnologie web
Il buon proposito per il 2025 è certamente quello di fatturare di più, al fine di avere più fondi da poter distribuire, ma anche quello di completare la suddetta mappatura delle modalità di donazione per i pacchetti Debian: ho superato la metà del totale, ma garantisco che revisionare circa 60mila pagine web alla ricerca di riferimenti e links non è affatto semplice né veloce.
Inevitabilmente invito nuovamente tutti i miei colleghi operatori del settore IT – programmatori e sistemisti, freelance e dipendenti, tecnici e capitani d’impresa – a ripartire parte dei propri profitti ai progetti open source che più o meno consapevolmente, direttamente o esplicitamente usano per i propri prodotti, i propri servizi e le proprie infrastrutture. Non per generosità o misericordia, ma per poter continuare a lavorare con essi e trarre beneficio (economico, non meno che tecnico) da essi. Tantopiù alla luce dell’imminente entrata in vigore del tanto dibattuto Cyber Resilience Act, secondo cui tra tre anni tutti saremo diretti responsabili per la sicurezza del software che produciamo e vendiamo, inclusi i componenti open source che abbiamo incluso nel nostro stack; bella o brutta che sia la norma, confido che questa iniziativa porterà ad un poco più di consapevolezza nei confronti della sostenibilità del software da cui tutti traiamo vantaggio.
